IL FUMETTO ITALIANO
A differenza degli Stati Uniti, il fumetto in Italia è considerato adatto solo ad un pubblico infantile e quindi considerato mezzo espressivo per chi ancora non sa leggere o vuole semplicemente divertirsi. Con l'avvento del Fascismo il Corriere dei Piccoli dovette scendere a compromessi con il regime e divenne mezzo di propaganda. Nonostante ciò, i personaggi allora più popolari, tuttora ricordati, non hanno nulla di fascista. Nel febbraio del 1923 nelle edicole italiane comparve Il Balilla, giornalino a fumetti propagandistico in forte concorrenza con il Corrierino, dal quale infatti prese ispirazione per la grafica, e che propose nuove storie incentrate su personaggi eroici, i primi nella storia del fumetto italiano. Pochi mesi più tardi uscì un altro concorrente di forte ispirazione cattolica, Il Giornalino delle Edizioni Paoline.
Il primo settimanale italiano a fumetti pubblicato fu Jumbo, edito da Lotario Vecchi, apparso in edicola il 17 dicembre 1932, il quale pubblicava storie a puntate di produzione britannica e propose una convivenza tra la vecchia didascalia e il ballon. Il 31 dicembre dello stesso anno, considerata la crescente notorietà dei personaggi disneya, l'editore Nerbini pubblicò il primo numero di Topolino. Il personaggio già appariva, a partire dal 30 marzo 1930 su L'illustrazione del Popolo.
Successivamente nacquero riviste rivolte agli adolescenti, che pubblicavano i neonati fumetti d'avventura americani. Il 14 ottobre 1934 sempre Nerbini lanciò L'Avventuroso che ebbe molto successo per l'eliminazione delle didascalie a favore delle nuvolette e ospitò quasi esclusivamente fumetti d'avventura americani, quasi tutti distribuiti dal King Features Syndacate. Un mese dopo Lotario Vecchi fece uscire L'Audace, che anch'esso pubblicava soprattutto materiale americano. Invece i fratelli Del Duca lanciarono Il Monello nel 1933 e L'Intrepidonel 1935, pubblicando solo materiale italiano. Analogamente il 1º gennaio 1937 nacque il settimanale di orientamento cattolico Il Vittorioso, pubblicato fino al 1966 e che propose una serie di fumetti rigorosamente dal sapore nazionale. Nel 1936 esordì Argentovivo, il quale lanciò i famosi fumettisti Walter Molino e Rino Albertarelli.
Nel frattempo il fumetto avventuroso statunitense continuava a collezionare un crescente numero di appassionati. Tuttavia, nel 1938 il regime cercò di opporsi ai "contagiosi" comics americani proibendone la pubblicazione, con l'eccezione di Topolino. Il provvedimento ebbe l'effetto di far crescere i primi eroi autoctoni, sostitutivi di quelli americani, ma non inferiori per qualità o originalità.
L'Italia del dopoguerra è impoverita e non si può permettere di pagare i diritti delle strisce americane. Così nasce una produzione "casereccia" di fumetti d'avventura, che rimpiazzi quelli americani, rispettando la divisione in generi che era propria di questi. Il formato tipico di questo nuovo fumetto italiano sarà quello dell'"albo" interamente occupato da una sola storia di un solo personaggio. Si tratta, per lo più, di una produzione di non grande livello, ma abbondante. In tutte queste storie si ripeteva lo schema della lotta dei "buoni" contro i "cattivi".
negli anni sessanta al fumetto viene riconosciuta una dignità di linguaggio pari a quella del romanzo tradizionale e una forte importanza artistica, questo grazie anche agli studi di importanti autori quali Umberto Eco, con il suo Apocalittici e integrati, Roberto Giammanco, Elio Vittorini, Oreste del Buono e altri. In questo clima nasce il primo Salone Internazionale dei Comics di Bordighera, che l'anno successivo si trasferirà a Lucca. Data la crescente importanza attribuitagli, questo strumento comunicativo va sempre più specializzandosi in base alle diverse fasce di età e differenti target socio-culturali rappresentati da una variegata gamma di consumatori.
- immetricamente all'interesse degli intellettuali per il fumetto, nasce un fumetto rivolto al pubblico colto, il cosiddetto "fumetto d'autore". Le opere di questo filone verranno ospitate prevalentemente su riviste-contenitore. La più importante di esse è certamente
Linus, fondata nel 1965 da Giovanni Gandini con la consulenza di Oreste del Buono e tuttora in edicola. Altre riviste saranno Sgt. Kirk di Ivaldi ed Eureka dell'Editoriale Corno, entrambe nate nel 1967, ed Il Mago
- edito da Mondadori (1972-1980).
Con Dino Battaglia, uno dei creatori di Asso di Picche il fumetto d'autore italiano viene rinnovato sia dal punto di vista narrativo che grafico, con cambiamenti repentini della visuale tra le vignette e un disegno più emotivo e dinamicizzato. Ma l'evento più importante riguardo alla storia del fumetto d'autore moderno, non solo italiano, è da considerarsi l'uscita del capolavoro di Hugo Pratt Una ballata del mare salato, primo episodio del suo più famoso personaggio Corto Maltese. Viene così inaugurato un nuovo modo di narrare con un fumetto più riflessivo, letterario, di narrativa, in cui le vicende, dal ritmo moderno, si svolgono in ambienti dal sapore esotico e sparsi in tutto il mondo. È il riflesso dell'utopia e di quella ricerca di libertà, avventura dell'autore. Questi due autori approderanno nella loro fase matura a Linus.
Sono gli anni della contestazione. Il fumetto, per il buon riscontro con il pubblico giovanile, la velocità di rappresentazione, e l'immediatezza, diviene medium dell'opposizione dei movimenti antagonisti e scena di una satira di costume e di politica molto aggressiva, metaforica e talvolta irreale. Linus diverrà il centro di produzione di questo tipo di fumetti. Anche dal punto di vista narrativo avviene un rinnovamento dovuto al rigetto dell'avventura classica di stampo anglosassone, considerata troppo filoamericana, a favore della più nobile "letteratura grafica".
Sergio Toppi, proveniente da una decennale esperienza nel Corriere dei Piccoli, è da considerarsi un innovatore in questo senso. Nel 1974 esordisce sul Messaggero dei Ragazzi mostrando caratteristiche nell'uso forte del nero e rompendo i tradizionali schemi delle vignette, con temi di grande impatto emotivo. Tra le sue creazioni, la collana Un uomo un'avventura e la serie Il collezionista. Molto importante sarà il contributo dei fumettisti sudamericani e soprattutto argentini, tra cui Alberto Salinas e Arturo del Castillo.
Tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta si colloca un periodo di passaggio tra gli anni della ribellione e la perdita di un centro di riferimento; gli autori guardano anche alle avanguardie degli anni quaranta per sperimentare nuove forme di narrazione, tra emozione e razionalità. È soprattutto il momento in cui il fumetto comincia a essere riesplorato e riassaporato nelle nuove forme che va assumendo: le nuove generazioni non riconoscono più la sola televisione come un veicolo possibile per la propria immaginazione.[senza fonte]
Nel 1980 esce il mensile Frigidaire, rivista culturale di fumetti e altro, che racchiude in sé le visioni più controcorrente: su quelle pagine il fumetto è solo uno dei tanti strumenti con cui si sondano angoli della realtà e del pianeta giudicati e trattati come autentiche miniere per l'immaginario artistico e politico degli autori. Vi collaborano Stefano Tamburini, creatore di Ranxerox, cibernetica violenza ispiratrice del cult movie Terminator[senza fonte], e Filippo Scòzzari, creatore del Dottor Gek, di Primo Carnera, e di Suor Dentona, altrettante declinazioni di uno "squisito disgusto" per quello che si è diventati. Il ribellismo giovanile, la volontà di autodistruzione, l'affondamento delle ideologie, la droga, il culto della violenza, il punk, sono rappresentati dall'autore Andrea Pazienza che su Frigidaire crea nel 1980 Massimo Zanardi, studente diabolico, cinico figlio di una società malata.
Nel gruppo Valvoline, costituito da giovani bolognesi inseguitori delle avanguardie artistiche, il fumetto è reinventato, in linea con il mondo che sta cambiando. Collaborano Igort(Igor Tuveri), sperimentatore grafico e di narrazione, Giorgio Carpinteri, dal tratto cubista e i contenuti demenzial-noir, Roberto Baldazzini, più vicino alla scuola pop e creatore diBaldo.
Su Alter Alter Lorenzo Mattotti pubblica, nella ricerca di nuove espressioni e simboli, Incidenti, Il Signor Spartaco e Fuochi.
Massimo Mattioli è un illustratore dallo spirito antagonista e creatore di situazioni cattive e permeate di sesso, sadismo e ironia come Joe Galaxy. Ma era stato anche fra i fondatori del gruppo Cannibale e del mensile Frigidaire.
Giuseppe Palumbo sulle pagine di Frigidaire idea Ramarro, verde supereroe masochista, muscoloso e immortale. La sperimentazione cromatica e di forme avviene soprattutto per mano di Massimo Giacon, illustratore di tavole ipercolorate, dalle linee spezzate e i cromatismi a contrasto e Francesca Ghermandi, ideatrice di personaggi semiantropomorfi, dai forti contrasti cromatici e vicende futuristiche, entrambi ispirati da neo rivisitazioni dell'universo Walt Disney, e ospitati a più riprese sulle pagine diFrigidaire.